L'Ospedale "Profili" a fronte della nuova ondata pandemica

In un territorio regionale classificato zona arancione dove ad oggi si registra il 45% dei posti letto nei reparti ospedalieri di Rianimazione (+ 2% rispetto alla media nazionale e ben + 15% rispetto alla soglia di guardia, dati Agenas) occupati da pazienti con patologia Covid-19, anche l’Ospedale “E. Profili” di Fabriano, benché classificato come Ospedale no-Covid, risente della nuova ondata pandemica in corso. La prima conseguenza a livello di riassetto organizzativo interno è stata la riattivazione della cosiddetta “Area Buffer” ricavata negli spazi dell’Hospice, che questa volta almeno non è stato smantellato, come avvenne a marzo, ma traslocato nella sezione finale delle post-acuzie del reparto di Medicina Interna, conservando gli 8 posti letto e il corpo medico infermieristico dedicato, pur patendo inevitabili disagi derivanti dal restringimento dello spazio operativo. Recentemente c’è stato anche l’accorpamento del reparto di Otorinolaringoiatria con Ortopedia e Oculistica, e questa è stata, per ora, la conseguenza più pesante, dopo che solo poche settimane fa il reparto aveva finalmente trovato un suo spazio autonomo nella corsia dell’ex Ostetricia. Queste rimodulazioni operative si sono rese necessarie a causa di una carenza endemica di personale medico infermieristico che non riguarda solo il "Profili", ma gran parte dei presidi ospedalieri marchigiani. La necessità di reperire personale medico infermieristico da dedicare ai reparti di ricovero Covid (Area Buffer e Pronto Soccorso, per un totale di 14 posti letto) ha fatto sì che gli altri reparti subissero limitazioni. Infatti medici e infermieri dei vari reparti a turno, con ordine di servizio, devono operare in Area Buffer (coordinata dal dott. Maicol Onesta) e in Pronto Soccorso. Un’altra ricaduta la si avverte nelle attività chirurgiche che stanno rallentando e quindi si stanno accumulando dei ritardi, dopo che faticosamente si era riusciti a recuperare quelli derivati dalla prima ondata pandemica. Se l’intensità del contagio virale non dovesse scemare purtroppo non è inverosimile immaginare ulteriori future limitazioni alle attività chirurgiche, che potrebbero venire ridotte alla classe A (ricovero entro 30 giorni, per casi clinici che possono aggravarsi rapidamente o diventare emergenti). Tutti i medici, gli infermieri, gli operatori socio sanitari e gli ausiliari del “Profili” si stanno impegnando strenuamente per garantire la qualità dei servizi e la massima sicurezza interna. Per questo motivo tutto il personale sanitario viene ciclicamente sottoposto a test molecolari (anch’io ho già fatto tre tamponi da luglio a novembre). Così come ogni persona bisognosa di cure mediche che richiede di essere ricoverata in ospedale per essere ammessa in corsia prima deve necessariamente sottoporsi al test del tampone molecolare più volte.

Come è risaputo la situazione in diverse Residenze protette (“Santa Caterina” e “La Buona Novella”) è ancora molto critica a causa dei numerosi contagi tra le persone ospitate e tra il personale medico infermieristico che era in servizio e che ora scarseggia. Anche a livello territoriale si sta cercando di coinvolgere i medici di medicina generale nelle attività di controllo virale attraverso i test molecolari, ma a livello regionale ancora non sono chiare le indicazioni riguardo all’adozione di un protocollo omologato circa le terapie mediche domiciliari da seguire in caso di contagio SARS-CoV-2. Tuttavia a livello ASUR, verso la fine di ottobre, è stato pubblicato un percorso assistenziale del paziente sospetto / confermato Covid-19, in cui vengono spiegate le tre fasi della malattia e indicate le linee terapeutiche, che poi attraverso il Distretto Sanitario dovrebbe essere stato divulgato anche ai medici di medicina generale operativi sul territorio.

Preghiamo per tutti i medici e gli infermieri che quotidianamente con grande sacrificio e senso del dovere si spendono nelle corsie ospedaliere e sul territorio, preghiamo per tutti gli ammalati, specialmente per coloro che sono stati colpiti dalla pandemia. Affidiamoci al Signore con cuore unanime e confidiamo nella protezione della Beata Vergine Maria, Madre della Misericordia.

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