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Visualizzazione dei post da febbraio, 2020

Una corona senza virus, una domenica con Gesù

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Questo primo sabato di Quaresima, dopo l'atteso comunicato datoci dai vescovi marchigiani in tarda mattinata, al termine di un'assemblea straordinaria a Loreto, ci proietta direttamente al sabato santo, quando nel pieno del triduo santo entreremo nel silenzio di un'attesa carica di speranza, preludio all'exultet pasquale. Sì, perché il poter tornare a celebrare l'Eucaristia insieme al popolo santo di Dio in questa prima domenica di Quaresima ci riempie di gioia. Il brano del Vangelo tratto da Matteo di questa domenica si conclude con Gesù che nel deserto vince le tentazioni del diavolo, che viene allontanato con queste parole : «Vattene, satana! Sta scritto infatti: "Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto"» (Mt 4,10). Anche questa decisione dei vescovi può essere considerata una vittoria sul demonio che vorrebbe incuterci terrore e isolarci da Dio, impedendoci di dargli culto. In questo tempo di emergenza è saggio prendere le dovute prec

Quaresima nel segno del coronavirus

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Due colpi di scena nel giro di poche ore hanno caratterizzato la giornata di ieri, prima il TAR delle Marche che decreta d'urgenza la sospensione dell'ordinanza della Regione Marche del 25 febbraio in materia di misure e gestione dell’emergenza epidemiologica causata dal nuovo coronavirus (19-nCoV), poi la nuova ordinanza della presidenza regionale che viene accolta dal TAR che alla fine decreta la sospensione del decreto d'urgenza precedentemente promulgato con decorrenza immediata. Nella nuova ordinanza vengono confermate le direttive della prima, abbreviandone però il termine di validità, fino al 29 febbraio e non più fino al 4 marzo. Nel frattempo la Conferenza Episcopale Marchigiana aveva emanato una serie di disposizioni sempre in materia di misure anti coronavirus da attuare in tutte le diocesi marchigiane, in cui si recepivano alcune linee guida già pubblicate dalla Conferenza Episcopale Italiana, più le direttive della prima ordinanza regionale. Ora attendiamo even

Il tour di padre Arnaldo Pangrazzi

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Lo scorso 17 febbraio è stato un lunedì molto intenso per padre Arnaldo Pangrazzi (mi), presente a Fabriano per animare degli incontri molto interessanti nell'ambito del programma diocesano per la celebrazione della Giornata Mondiale del Malato. Il religioso camilliano, mio ex docente di pastorale sanitaria, in mattinata ha tenuto un incontro formativo presso il salone dell'ex Collegio Gentile rivolto ai sacerdoti e religiosi diocesani, presenti in discreto numero insieme con il vescovo mons. Francesco Massara. Il tema sviluppato è stato quello dell'accompagnamento spirituale degli ammalati e delle persone ferite dalla vita. Ci è stato ricordato che anche noi sacerdoti siamo dei guaritori feriti, chiamati innanzitutto a entrare in contatto con la nostra interiorità spirituale e umanità redenta dalla grazia del Signore, per relazionarci poi con le persone bisognose della nostra attenzione pastorale in quanto inferme nel corpo e nello spirito, assumendo un atteggiamento umile

Con lo sguardo di Gesù

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La XXVIII Giornata Mondiale del Malato  ci propone l'invito di Gesù a trovare la forza e la gioia dell'annuncio del Vangelo quando il contesto vitale sembra ostile e la tentazione dello scoraggiamento è in agguato:  « Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Mt 11,28). C'è una debolezza strutturale in chi si fa portatore della buona novella del regno di Dio rivelato da Gesù Cristo, che è quella della povertà dei mezzi ( «Non procuratevi oro e argento nelle vostre cinture », cfr Mt 10, 9), ma proprio in ciò che agli occhi del mondo appare come debolezza e stoltezza si manifesta la potenza e la sapienza di Dio.  Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata Mondiale del Malato di quest'anno ci ricorda che " Gesù rivolge l’invito agli ammalati e agli oppressi, ai poveri che sanno di dipendere interamente da Dio e che, feriti dal peso della prova, hanno bisogno di guarigione. Gesù Cristo, a chi vive l’angoscia per la propria situa