Vita, famiglia, comunità umana, pandemia: urgente un Recovery Life
I recenti dati ISTAT in Italia ci attestano per il 2019 appena 429.170 iscritti all’anagrafe, -4,5% rispetto all’anno precedente (19.000 nascite in meno) e il calo più vistoso si è registrato proprio nel centro Italia (-6,5 %). Le proiezioni per il 2020 purtroppo sono ancora più negative, in quanto aggravate dall’emergenza Covid-19, infatti è previsto un calo di nascite a sotto 400.00 unità. Sono dati a mio avviso allarmanti, che però non hanno molta evidenza nelle vetrine mediatiche. Ora la scena è occupata dal tema dominante del Recovery Fund e un po’ tutti speriamo che l’Italia riesca a recuperare non solo percentuali di Pil, di occupazione e produttività, ma anche percentuali di natalità e di vitalità in ogni settore della società. Negli anni del secondo dopoguerra l’Italia era un Paese povero, dove si poteva anche morire di fame, ma era un Paese più vitale e intraprendente rispetto all’attuale. Nel 1975, a seguito del boom demografico degli anni ’50 – ’60, l’Italia si trovava ne